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Cittadinanza italiana per via giudiziaria


Le domande di cittadinanza italiana 𝘪𝘶𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘪𝘯𝘪𝘴 per via giudiziaria, presentate da discendenti di italiani emigrati all'estero, rientrano in due categorie distinte:

Cittadinanza italiana 𝘪𝘶𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘪𝘯𝘪𝘴 per via materna
La cittadinanza italiana per via giudiziaria materna si ha quando in linea di discendenza c'è una donna e questa ha avuto un figlio prima del 1⁰ gennaio 1948. Questo perché la legislazione prevedeva che una donna che avesse sposato uno straniero perdesse la cittadinanza italiana e non potesse trasmetterla ai suoi discendenti. In questo caso, l'unica possibilità è quella di chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana attraverso i tribunali italiani.


Cittadinanza italiana 𝘪𝘶𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘪𝘯𝘪𝘴 per via paterna 
Le liste di attesa presso i consolati italiani (in particolare in Brasile) per le domande di riconoscimento della cittadinanza italiana 𝘪𝘶𝘳𝘦 𝘴𝘢𝘯𝘨𝘶𝘪𝘯𝘪𝘴 sono sempre più lunghe, con un arretrato amministrativo di oltre 10 anni. Mentre, per legge, il Consolato ha 730 giorni di tempo per analizzare la documentazione e concludere la pratica amministrativa di cittadinanza italiana. 
La giurisprudenza riconosce che i tempi di attesa estremamente lunghi imposti da alcuni consolati italiani costituiscono una violazione del diritto soggettivo al riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis. Pertanto, la procedura giudiziaria è un'alternativa per ottenere la cittadinanza italiana senza dover venire in Italia in qualsiasi momento.
Il Parlamento italiano ha approvato una riforma della procedura civile volta a semplificare i procedimenti, con l'intento di renderli più celeri.


Offriamo assistenza e consulenza legale per il riconoscimento della cittadinanza italiana direttamente in Italia davanti al Tribunale competente, sia per l'iter giudiziario per via materna che paterna.
Inoltre, forniamo assistenza ai cittadini che non hanno le possibilità economiche per pagare il ricorso per il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis per via giudiziaria (per l'anno 2022 reddito non superiore a 11.746,68 euro).

 

Chi ha diritto
Per avere diritto al patrocinio gratuito in Italia (patrocinio a spese dello Stato), il richiedente deve avere un reddito imponibile annuo, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a 11.746,68 euro. Se la persona in questione convive con il coniuge, il partner o altri membri della famiglia, il reddito è la somma dei redditi percepiti nello stesso periodo da ciascun membro della famiglia, compreso il richiedente.

Il nostro team è composto da avvocati italiani e consulenti esperti, focalizzati sull'eccellenza del servizio e sulla vicinanza al cliente.

Per ulteriori informazioni, contattateci!

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